| WEEKEND | TUSCIA – Alcuni appuntamenti del fine settimana nei borghi viterbesi!

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Alcuni appuntamenti del fine settimana nei borghi della Tuscia viterbese: giovedì 24, venerdì 25, sabato 26, domenica 27 settembre 2020

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Sutri Beethoven Festival
Chiesa di San Francesco

“Ti presento Felix” è l’ultimo concerto del mese di settembre, sabato 26 alle ore 18. L’ Aura Trio, formato da Simona Foglietta violino, Maria Antonietta Gramegna violoncello e Anna Rosaria Valanzuolo pianoforte, eseguirà gli splendidi trii per pianoforte e archi, in re minore op.49 e in do minore op 66, di Felix Mendelssohn Bartholdy, figura cardine del primo romanticismo tedesco.

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Estasiarci, musiche e storie senza confini

giovedì 24 Settembre 2020 ore 21.00
Piazza della Polveriera, Viterbo
Freedom of movement
Jabel Kanuteh (kora), Marco Zanotti (percussioni)
Due anime musicali con due strumenti apparentemente così distanti, la kora e la batteria, si incontrano e si corrispondono in un dialogo musicale che parla di umanità, di tradizione e di speranza. Jabel Kanuteh è un griot di Tambasansang (Gambia), suona la kora come vuole la tradizione centenaria del suo cognome e, tra le storie che racconta c’è anche la sua di migrante tra il Sahara, la Libia e il Mediterraneo. Marco Zanotti, è un visionario percussionista romagnolo già direttore della Classica Orchestra Afrobeat e di Cucoma Combo, oltre che traduttore della biografia di Fela Kuti e instancabile agitatore culturale. “Freedom of Movement” è il titolo del loro primo album insieme, registrato nell’inverno del 2019 con la partecipazione di Paolo Angeli come ospite speciale.
Libertà di movimento significa essere liberi di attraversare confini e frontiere. E Jabel e Marco lo fanno con la musica, attraverso un approccio spontaneo, organico e imprevedibilmente vitale.
La serata è organizzata all’interno del progetto di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati SIPROIMI di Viterbo.

venerdì 25 Settembre 2020 ore 21.00
Piazza della Polveriera, Viterbo
La fisarmonica verde
spettacolo teatrale di Andrea Satta e con Angelo Pelini, regia di Ulderico Pesce
La fisarmonica verde è il racconto di Gavino Esse, un reduce del campo di concentramento tedesco di Lengenfeld, la cui storia è narrata attraverso gli occhi del figlio Andrea. Dopo la morte del padre, è lui a ricostruire gli eventi della sua vita, a partire da alcuni oggetti ritrovati: un cappottone, una fisarmonica verde e un documento, firmato dal padre e da altri internati politici. È la denuncia di una vera e propria strage commessa da Joseph Hartmann quando, il 14 aprile 1945, chiuse in una baracca di legno un centinaio di prigionieri per dargli fuoco, sparando a quanti tentarono di scappare dalle fiamme. Dal documento inizia il viaggio di Andrea, che diventerà il viaggio verso le atrocità di questa pagina della nostra storia. “Questa è una storia vera, la storia di un uomo normale, mica un eroe. Uno che partì in guerra perché si doveva partire e che tornò anche se era difficile tornare e, tra andare e svenire, ingoiò momenti di tragedia assoluta e sputò straordinario coraggio. Era mio padre”.

sabato 26 Settembre 2020 ore 21.00
Piazza della Polveriera, Viterbo
Artusi Remix, spettacolo di cucina e musica di e con Don Pasta
“Se hai un problema… aggiungi olio”, questo è il motto di Don pasta, cuoco poeta, ecologista e stralunato. Artusi Remix è il suo progetto multimediale in cui si mescolano cucina, musica, racconto popolare e immagini, per uno spettacolo a 360° tra il teatro contemporaneo, le favole di un vecchio cantastorie e le disavventure di un cuoco maldestro.
Tutti i sensi sono chiamati in causa: vista, gusto, olfatto, tatto, udito. Ogni testo, ogni parola, ha un controcanto nei suoni che dalla cucina raggiungono la musica ispirando le melodie. La musica, rigorosamente dal vivo, suona verso i fornelli e i fornelli la ripagano della stessa moneta.
Don Pasta, con Artusi Remix, vuole raccontare la cucina italiana del nuovo millennio ed i suoi mutamenti in un progetto multimediale che vede interagire sul palco cucina dal vivo, narrazione teatrale, live music ed immagini filmiche. Questo il senso del nuovo progetto di Don Pasta, “uno dei più inventivi attivisti del cibo” secondo il “New York Times”, che con Artusi Remix si concentra sull’intero patrimonio culinario popolare italiano, in un concentrato di rappresentazioni simboliche e memorie raccolte nel suo lungo viaggio fatto in tutta Italia.

http://www.arciviterbo.it/2020/09/10/estasiarci-frammenti-2020/
Arci Comitato Provinciale Viterbo – Sede legale e uffici: Via Genova, 15 – 01100 Viterbo
Telefono 0761.33.39.58; Fax 0761.32.94.78; www.arciviterbo.it

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Viterbo, Compagnia teatrale Tetraedro

Sabato 26 settembre 2020, ore 21, piazza San Lorenzo
In collaborazione con ATCL (associazione teatrale comuni del Lazio) presenta “Clausi cum clave. Viterbo e i Papi.

Siamo nel pieno del Medio Evo, fra il XII e il XIII secolo: in questo periodo la città fu a più riprese sede pontificia ed ebbe un ruolo non secondario nelle lotte fra il papato e il popolo romano, fra il papato e l’Impero e fra il papato e gli eretici.
Regia Francesco Cerra con Franco Heera Carola, Andrea Fabi, Italo Della Reda. Moira Persi, Raffaele Risoli

Info: Fb pagina Facebook “Tetraedro Compagnia Teatrale”

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Festival Quartieri dell’arte

venerdì 25 settembre 2020,
ore 21, Piazza San Lorenzo – Viterbo
LA GENTE DI MONTMARTRE TIRA IL DIAVOLO PER LA CODA: una performance di Yoris Petrillo
Una coproduzione ispirata a un quadro di Jean Veber, contemporaneo di Toulouse Lautrec, vignettista, pittore e animatore delle notti parigine. E’ un quadro che parla di giustizia sociale e di prendersi rischi, una cosa che la gente tende a fare sempre meno. Lo spettacolo realizza una sinestesia tra immagine pittorica, drammaturgia e danza in una performance divertente ma anche provocatoria.

ore 21.30 | Piazza San Lorenzo – Viterbo
CATERINA ARTEMISIA IPAZIA…E LE ALTRE
Di Laura Curino e Patrizia Monaco / Regia Consuelo Barilari / Con Laura Curino Openwork del progetto omonimo di drammaturgia collettiva. Teatro e Arte si intrecciano nei diversi personaggi femminili che Laura Curino evoca ed interpreta, in un racconto ironico, tagliente e molto spesso comico: Artemisia Gentileschi, Caterina d’Alessandria, Giovanna d’Arco, Ipazia, Lucrezia, Susanna e i Vecchioni, Giuditta.
I personaggi nella narrazione e le immagini delle principali opere d’arte di Artemisia Gentileschi e di altri artisti del ‘500 e ‘600, si intrecciano di continuo e vanno a comporre su tulle una suggestiva scenografia a più livelli di grandi video proiezioni. Scorrono, appaiono sorprendendoci, vibrano, si frammentano e si alternano nella narrazione le opere di Artemisia Gentileschi: Giuditta che decapita Oloferne, Santa Caterina di Alessandria, Danae, La ninfa Corisca e il satiro, Autoritratto con liuto, Cleopatra, Autoritratto come allegoria della Pittura, Sansone e Dalida, Davide e Betsabea, Giaele e Sisara, Clio, la musa della storia, Santa Cecilia, Conversione della Maddalena, Ester e Assuero… E le opere dei maestri che Artemisia evoca e invoca come Giuditta e Oloferne di Caravaggio La scuola di Atene di Raffaello, Tre arcangeli e Tobiolo di Filippo Lippi, Tre arcangeli e Tobiolo di Francesco Botticini, Stanza dell’Aurora di Agostino Tassi e il Guercino, Il concerto musicale con Apollo e le Muse Agostino Tassi e Orazio Gentileschi e molti altri. “Sulla tela vendicherò il mio stupro. Datemi un esercito, che voglio combattere; datemi un campo di battaglia e sentirete lo schianto della mia forza contro la sua mitezza; il clangore della mia violenza contro il bisbiglio della sua bontà da sacrestia. Datemi una guerra perché, a 21 anni, possiedo armi già ben forgiate, spade da affondare nella lussuria di principi e cardinali in forma di Cleopatre, Lucrezie, Veneri e Susanne; picche da infilzare nelle perversioni dei miei committenti a guisa di Giuditte, Maddalene e Giaele. Tutti desiderabili nudi di donne cui infliggere torture o da cui ricevere dolore: questo mi hanno fatto gli uomini, questo io voglio restituire alla loro impudica bramosia. Ero in mezzo a due fazioni di luride canaglie e ho pagato per tutti quei miseri uomini che si sono affrontati sul mio corpo non avendo il fegato di sfidarsi apertamente fra loro. ORA IO VI SFIDO. Mi farò vendetta con la pittura, dipingerò quadri potenti come nemmeno ho visto fare a Caravaggio. Bazzicava in bottega Caravaggio, si intendeva con mio padre. La conosco la sua Giuditta che taglia la testa a Oloferne: l’ho rifatto uguale il movimento delle braccia, ma la mia eroina non ha quell’espressione schifata quando fa zampillare la vena giugulare, né tira indietro il busto per paura di sporcarsi l’abito. Io affonderò la mia spada con voluttà. Dove siete, pittoruncoli? Io posso uccidere e sgozzare il più grande dei vostri campioni con le vostre stesse armi. IO, la figlia diun farabutto, la disonorata daundelinquente, io nonvoglio che mi sia concesso dipingere, io lo farò e basta.

Costo biglietti: Intero 12 euro | Ridotto 6 euro (under 26, studenti e over 65) – Con Il costo del biglietto di “Caterina Artemisia Ipazia e le altre” si avrà gratuitamente l’accesso allo spettacolo “La gente di Montmartre tira il diavolo per la coda”
Info e prenotazioni: ufficiostampaquartieridellarte@gmail.com
Tel. 347.8874694

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I Bemolli sono blu – IV edizione

L’ Associazione Musicale Muzio Clementi presenta la IV edizione del festival I bemolli sono Blu, proponendo la fruizione degli eventi programmati nel totale rispetto delle attuali norme di sicurezza.

La Stagione 2020 sarà ancora più ricca delle precedenti, con artisti di fama internazionale affiancati da giovani talenti. Alcuni concerti saranno resi pubblici in streaming.

Anteprima alle terme dei Papi, domenica 27 settembre 2020 alle ore 21: Bach alle terme: dopo il successo dello scorso anno, torna la spettacolare anteprima del festival “I Bemolli sono Blu” alle Terme dei Papi. Sarà il violoncello di Silvia Chiesa a cullare il pubblico nell’acqua con le note delle Suites per violoncello solo di Johann Sebastian Bach (nella foto, 1685-1750).

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La cultura al centro
Viterbo, via San Pellegrino

Venerdì 25 settembre con la cena-spettacolo “Decameron” della compagnia Tetraedro

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San Martino al Cimino, 25-26-27 Settembre 2020

“Qshirt – Memorie digitali”: a cura del collettivo artistico Fuori contesto & Hubstract-Made for Art
Un’installazione, un racconto corale, le voci di una comunità, la memoria del corpo.
Una residenza artistica dove sedersi e ascoltare, fare domande a chi quel luogo lo conosce, perché ci è nato, perché ci vive, perché ci lavora, perchè lo studia, perché lì si è innamorato, perché è rimasto o perché vi torna.Dal 25 al 27 settembre gli artisti in residenza andranno alla ricerca del cuore, dei gesti, della storia e della memoria di San Martino al Cimino, con linguaggi e metodologie differenti: interviste audio, fotografia, danza. Le voci registrate durante le interviste, tagliate e cucite, andranno a comporre quattro installazioni sonore, un affresco di memorie da affiggere prima sul corpo e poi in giro per la città.Le installazioni sonore saranno fruibili tramite i QRcode apposti su magliette, adesivi e 4 targhe permanenti che saranno affisse in 4 punti di interesse del Borgo simbolici per la comunità intera. La residenza si concluderà il 27 settembre alle ore 18 presso la Piazza del Duomo di San Martino al Cimino: un evento conclusivo che coinvolgerà la comunità tutta, i turisti, il territorio con installazioni sonore e una performance di danza site-specific. Durante l’evento saranno selezionati i “Portatori di memoria”: le persone che riceveranno la maglietta e gli adesivi con i QRcode con il compito di promuovere questi racconti corali, di portarli con sé in giro per le strade di San Martino al Cimino e anche in altre città, in modo che la memoria viaggi e si diffonda. QSHIRT – MEMORIE DIGITALI è a cura del collettivo artistico Hubstract – Made for Art e Fuori Contesto e rientra nell’ambito dell’Estate Viterbese promossa dal Comune di Viterbo – Assessorato Cultura e Turismo. Info: Silvia Belleggia, Hubstract – Made for Art, 3291554787, info@hubstract.org

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Cinema & Terme 2020

Venerdì 25 Settembre

Il film “10 giorni senza Mamma” sarà l’ultimo appuntamento, venerdì 25 settembre, della quarta edizione di Cinema & Terme, che ormai da quattro anni si svolge presso le Terme dei Papi di Viterbo. Il film con la regia di Alessandro Genovesi e con protagonisti Fabio De Luigi e Valentina Lodovini, è una commedia divertente e brillante, ma anche molto attuale ed intelligente sotto l’aspetto sociale. Ad introdurre il film sarà ospite uno dei più importanti montatori del cinema italiano, Claudio Di Mauro, che ci parlerà del suo lavoro e di come ha montato questo film.
Il programma:
– ORE 20.30 – INGRESSO PISCINA TERMALE
– ORE 20.45 – CONCERTO MUSICA LIVE
– ORE 21.30 – INTERVISTA CLAUDIO DI MAURO
– ORE 22.00 – INIZIO PROIEZIONE FILM “10 GIORNI SENZA MAMMA”

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A spasso nella Tuscia viterbese nel fine settimana: arte, storia, natura

Pinocchio e Tribuzi a Farnese

Per celebrare il 25esimo anniversario dell’istituzione della riserva naturale regionale “Selva del Lamone” l’ente parco e il comune di Farnese, in collaborazione con l’associazione culturale Comunità narranti presentano una passeggiata-racconto nuova di zecca: “Pinocchio e Tiburzi a Farnese”.

L’evento sarà condotto, fianco a fianco, dal genius loci del Lamone Giovanni Antonio Baragliu e dal narratore di comunità Antonello Ricci. Tre le guest star della mattinata: Caterina Pisu, archeologa direttrice del locale museo civico e Marco D’Aureli, direttore del museo del brigantaggio di Cellere; una deliziosa sorpresa infine l’intermezzo della narratrice di comunità Maria Morena Lepri.

Passeggeremo insieme per strade e piazze di Farnese, spingendoci nei suoi immediati dintorni, facendo tappa sui luoghi del set del leggendario “Pinocchio” di Comencini ma anche a cospetto di alcune perle rare, monumentali e artistiche, della cittadina maremmana.

Mentre Baragliu s’incaricherà di presentare al pubblico un’inedita Farnese alchemica (per l’occasione verrà aperta al pubblico la chiesa tardocinquecentesca di Sant’Anna, vero scrigno di storia dell’arte), Ricci estrarrà dalla bisaccia dei suoi racconti il “Pinocchio” di Collodi. Pisu racconterà l’inesauribile ricchezza archeologica del territorio farnesano; D’Aureli tratteggerà invece il mito del brigante nell’immaginario popolare.

L’appuntamento è per domenica 27 settembre 2020 alle 9 a Farnese davanti alla sede della riserva naturale regionale “Selva del Lamone” in località Bottino snc (comodo parcheggio a pochi metri dal centro storico). Partecipazione libera. Al termine verrà offerto a tutti i partecipanti un aperitivo “rustico” allestito dalla rinomata azienda “Il radichino” dei fratelli Pira. Prevista anche una “sorpresa” video: la proiezione di testimonianze legate allo sbarco a Farnese del “Pinocchio” di Comencini.

Nel rispetto della normativa anti-Covid si raccomanda di portare la mascherina nonché di mantenere costantemente la dovuta “distanza sociale” evitando assembramenti. Gradita la prenotazione.

Info point 0761/458159; Riserva 0761/458861 (interno 5-6) info@visitfarnese.it – lamone2005@libero.com

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Alla scoperta del Castello di Balthus a Montecalvello

Continuano gli appuntamenti autunnali dedicati al Castello di Balthus. Sarà una visita davvero speciale che permetterà di scoprire un luogo unico e di solito chiuso al pubblico, l’insediamento fortificato di Montecalvello con il suo castello che fu la dimora del pittore franco-polacco Balthasar Klossowski de Rola, celebre con il nome di Balthus (1908 – 2001) . Il borgo di Montecalvello è situato nel cuore della Teverina Viterbese, in quella parte della Valle del Tevere che delimita per qualche decina di chilometri il confine fra Lazio ed Umbria, caratterizzata da un paesaggio ora dolce ora segnato da aspri calanchi, uno dei territori più suggestivi e romantici della Tuscia.

Le origini di questo piccolo insediamento fortificato sono tuttora poco chiare. Si pensa che la sua edificazione avvenne tra il 774 ed il 776 su ordine del re longobardo Desiderio, ma le uniche notizie certe si hanno soltanto dalla prima metà del Duecento, quando il castello risulta sotto la potestà della viterbese famiglia ghibellina dei Calvelli, da cui potrebbe derivare l’attuale toponimo. Venne poi la signoria dei Monaldeschi del ramo del Cane, che tra la fine del 1400 e gli inizi del 1500 attuarono la trasformazione da fortezza a palazzo signorile. Ai Monaldeschi succedettero nella prima metà del Seicento i Pamphili con la figura di Donna Olimpia Maidalchini, la potente cognata del papa Innocenzo X, che nel 1654, acquistò alcuni castelli nella valle del Tevere.

Nel 1970 il castello fu infine acquistato dal conte Balthasar Klossowski de Rola, la cui famiglia ne è tuttora proprietaria. Questo grande artista, dall’animo raffinatissimo, fu definito dall’amico Federico Fellini “un signore del Rinascimento”: e la percezione di arcana bellezza che si ha in molti luoghi del Lazio, dove visse per anni, lo colpiva profondamente.

Visitare Montecalvello significa, compiere un viaggio a ritroso nel tempo. Il castello, varcata la porta d’accesso, appare un luogo in cui gli elementi della “modernità” non hanno mai avuto accesso, e dove si può avere la visione quasi perfetta di un villaggio del XVI secolo pervenutoci praticamente intatto.

Ma chi era Balthus? Balthasar Klossowski de Rola fu un pittore molto controverso, i suoi dipinti teatrali che descrivono il mondo come un palcoscenico in cui i sogni si intrecciano alla vita di tutti i giorni, hanno suscitato polemiche a causa delle allusioni esplicitamente sessuali, dovute alla giovanissima età delle modelle ritratte, che invece per il pittore traducono tutta la purezza di un’età non ancora corrotta.

Balthus fu soprattutto uno tra i più originali ed enigmatici maestri del Novecento, il primo pittore che ancora in vita ebbe il privilegio di vedere esposte le sue opere al Louvre. Ancora oggi nell’ultimo piano del Castello, in “soffitta” ci sono i colori, le terre, l’olio di lino, i pennelli lasciati lì proprio da Balthus, che ammirava dalla finestra del suo rifugio, il panorama romantico del fitto bosco di Piantorena, ove un tempo sorgeva un antico villaggio etrusco-romano.

Il borgo – castello di Montecalvello per il suo grande fascino è stato utilizzato molte volte come set cinematografico ad esempio nel 2010 nella serie televisiva per la Rai “Preferisco il Paradiso” dedicata alla vita di San Filippo Neri, nel 2015 per il film di Matteo Garrone “Il racconto dei racconti”, più recentemente nel 2019 per Netflix “Luna Nera”, nel 2020 la serie televisiva targata Rai dedicata a Leonardo da Vinci.

INFORMAZIONI E DETTAGLI: 333 4912669 Anna Rita Properzi Guida Turistica e Ambientale Escursionistica Aigae (anche whatsapp) o scrivendo all’indirizzo mail: annaritaproperzi@gmail.com

APPUNTAMENTO: sabato 26 settembre 2020, ore 10.00 davanti all’ingresso del Castello nel borgo di Montecalvello

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA: posti limitati nel rispetto delle norme anticovid19. Al momento della prenotazione verranno fornite tutte le informazioni riguardo i DPI e il rispetto delle norme comportamentali.

COSTO: 18€ (che include costo ingresso al castello e visita guidata)

DURATA: 2 ore circa

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