| #DINTORNIDELLATUSCIA | Il Parco di Veio – ROMA

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Il Parco di Veio, situato nella provincia di Roma, è un’area protetta che si estende per una superficie di circa 15000 ettari, fu istituito con legge regionale n°29 del 1997. L’accesso principale si trova nella località di Isola Farnese nel Comune di Roma. Il piccolo e grazioso borgo mantiene le tracce di un recente passato, da qui si possono percorrere i sentieri della via Francigena e scoprire le bellezze naturali ed architettoniche che l’area offre.

Scendendo verso il Fosso della Mola è possibile notare la cascata che si estende al lato di quello che era un vecchio Mulino di cui oggi rimangono pochi resti e perlopiù pericolanti. Continuando il sentiero si arriva ad uno spiazzo dove si può accedere all’Area Archeologica denominata Santuario di Portonaccio o Tempio dell’Apollo: dalla statua di Apollo rinvenuta, durante gli scavi, ed oggi collocata al museo di Villa Giulia a Roma. Se si desidera accedere all’area è consigliabile informarsi sui giorni ed orari di apertura.

All’interno del parco esistono diversi sentieri tra le piane verdeggianti dove ogni tanto si aprono i resti di sepolcri ed opere idrauliche di epoca etrusca. Il territorio, infatti, vide le vicende dell’antica città di Veio e della conquista ad opera dei Romani.

La città di Veio era considerata dagli storici antichi una delle più grandi e splendenti città dell’epoca, tra i maggiori centri culturali e politici dell’Italia centrale tra il VII e VI sec. a.c., inoltre aveva importanti botteghe artigianali di produzione scultorea in terracotta e come testimoniato, dal ritrovamento di numerosi reperti archeologici, un avanzato livello pittorico. Le decorazioni pittoriche rinvenute in numerose tombe sono una delle attestazioni più importanti dell’intera penisola. Le numerosi opere idrauliche realizzate sono un’ulteriore testimonianza dell’elevato livello di ingegneria idraulica di questo popolo. Furio Camillo nel 396 ac conquistò la città con un assedio che gli storici ci dicono durò 10 anni, la città saccheggiata con la deportazione dei superstiti e la suddivisione del bottino di guerra, tra cui le terre, tra i cittadini romani.

Lo scorrere del fiume Cremera, un affluente del Tevere, tra le rocce tufacee di cui la zona è costituita, rende piacevole le passeggiate e gli scorci, come nel punto di confluenza delle acque denominato Ponte Sodo. Particolare attenzione va posta, soprattutto se si hanno al seguito bambini, per l’esistenza di diversi sentieri , spesso ci sono aree private coltivate in cui è vietato l’accesso per non creare un danno ai coltivatori, inoltre le acque possono avere una certa profondità ed i percorsi possono essere scivolosi per la presenza di fango.

Un grazioso percorso di visita (di tipo E escursionistico), della durata di circa 14 km con un dislivello di 280 mt, permette un’escursione nei punti principali del parco.

Approfondimento a cura di “Dario Bargahi (I Cammini del Vento)”. Contatti  347 1911040 – www.icamminidelvento.com

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