| #CASTELLIDELLATUSCIA | Castello Baglioni Santacroce – GRAFFIGNANO

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Poco conosciuto e fuori dai classici circuiti turistici che esplorano le bellezze della Tuscia, il Castello Baglioni a Graffignano, rappresenta invece una testimonianza davvero interessante e degna di essere scoperta. 

Graffignano è un borgo tipico della Tuscia Viterbese circondato da boschi, campi coltivati e fiumi. Sorge su un altopiano che domina la valle del Tevere, a pochi chilometri dal confine umbro.

La zona di Graffignano, grazie al ritrovamento di alcuni reperti, mettono in luce un passato etrusco-romano. Lo stesso nome deriverebbe dal termine “Carfinianum”, proprietà di un certo Carfinius. Altre ipotesi propendono invece per “Grappignanum”, unione dei termini longobardi “grapa”(=grappolo), o “grapfo” (=uncino, arma medievale).

IL CASTELLO BAGLIONI SANTACROCE NELLA STORIA

Dopo l’impero romano il centro abitato si sviluppò intorno al maniero, costruito per rafforzare strategicamente il paesaggio degli approvvigionamenti tra Viterbo e l’Umbria.

Nel XIII secolo Graffignano passò ai Baglioni di Castel di Piero, l’attuale San Michele in Teverina. Negli anni successivi vi furono vari proprietari e dominazioni. Dopo i Baglioni venne conquistato da Pandolfo degli Anguillara, podestà di Viterbo, che voleva sottrarlo, agli Orvietani. Così, nel 1282, la famiglia Baglioni fu costretta a fare atto di sottomissione a Viterbo.

Nel 1531, a seguito di controversie territoriali scoppiate all’interno della Famiglia Baglioni tra il XV e XVI secolo, Papa Clemente VII confiscò il feudo, per poi restituirlo alla famiglia. Nel 1673 il feudo passò alla famiglia Borromeo e nel 1741 Graffignano, eretto a principato, fu venduto Scipione Publicola di Santacroce. Oggi il castello è proprietà del Comune di Graffignano.

LA VISITA

La Pianta e l’Esterno del Maniero

Il Castello Baglioni Santacroce, così chiamato dal nome di due delle casate che lo abitarono, in origine aveva una funzione militare. Si può visitare il castello partendo dall’aspetto esteriore dove si possono osservare un fossato, muratura a scarpa, feritoie e torri. La pianta è di forma rettangolare, con una torre cilindrica alta 20 metri ed una quadrata più piccola. Sulla facciata si notano finestre ad arco, beccatelli con cornici decorate e mensole. Un tempo era presente una merlatura che è stata sostituita da un tetto in legno.

Ci addentreremo al castello passando dall’ingresso su Via Didentro. Il passaggio venne realizzato dai principi Publicola di Santacroce verso la fine del Settecento. Superato il portale cammineremo sopra un pavimento di ciottoli disposti a ventaglio e noteremo una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana. Dal cortile si poteva accedere tramite una porticina alla torre cilindrica, raggiungere i cinque vani con volta a cupola e la sommità tramite una scala a chiocciola.

Il Cortile e il Piano Nobile

Sempre dal cortile si accedeva, passando un corridoio pavimentato a spina di pesce, all’ingresso originale del castello. Un altro ingresso introduceva nella sala d’armi. Il soffitto con volte a vela poggiano su capitelli in pietra. Nella sala sono ancora visibili le feritoie. Continuando la visita all’interno del Castello di Graffignano passiamo alla sala adiacente dove nel pavimento si possono intravedere i cunicoli dei sotterranei protetti da lastre di vetro. La parte visitabile del pian terreno è costituita anche da altre due piccole sale attigue.

Il piano nobile del castello si poteva raggiungere tramite una scala situata nel cortile dove era collocata anche la cappella privata. Nel piano si trovavano un salone, la sala da pranzo e un salottino con camino del ‘200, uno studio con camino e un corridoio che conduce all’ala settecentesca aggiunta al castello (il piano nobile non è aperto al pubblico – marzo 2018).

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