| 6 FEBBRAIO 2021 | ROMA – Il Foro Boario ed il Foro Olitorio: archeologia e mito

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Il Foro Boario era la zona destinata al mercato del bestiame compresa tra il Tevere, il Campidoglio, il Palatino e l’Aventino. Secondo la leggenda Ercole, giunto nella zona del foro Boario con i buoi di Gerione, sarebbe stato derubato di questi dal gigante Caco, che abitava in una grotta alle pendici dell’Aventino. Dopo aver ucciso il gigante, Ercole sarebbe stato onorato come un dio dagli antichi abitanti del Palatino, gli Arcadi, che gli avrebbero dedicato un’ara, l’Ara Maxima. Questo altare, di cui si conserva il nucleo in tufo, si trova all’interno della chiesa di Santa Maria in Cosmedin.

L’area, occupata in epoca antica dalla palude del Velabro, fu bonificata dai re etruschi (VI sec. a.C.) con la costruzione della Cloaca Maxima di cui sono ancora visibili i resti delle arcate. A Servio Tullio, sempre nel VI secolo a.C., si fa risalire l’impianto del Porto Tiberino, che si estendeva dove oggi si trovano gli uffici dell’Anagrafe. All’epoca repubblicana risalgono i due templi verso il Tevere: il primo, più antico, a pianta rettangolare, dedicato alla divinità fluviale di Portunus, e il secondo, a pianta circolare, dedicato a Ercole Vincitore. In età imperiale vennero realizzate una serie di imponenti opere come i magazzini presso il porto fluviale di età Traianea (98-117 d.C.), l’Arco degli Argentari, elegante opera di età Severiana (204 d.C.) e quello di Giano, o quadrifronte, imponente costruzione probabilmente del tempo di Costanzo II (337-361 d.C.).

L’itinerario che inizia proprio da Piazza Bocca della Verità è dunque un’avventura a ritroso nel passato, e alla ricerca delle origini di Roma. Dalla Basilica di Santa Maria in Cosmedin, di rito ortodosso, sorta come diaconia nel VI secolo d.C. proprio sopra l’ara maxima Herculis, passeremo al tempio rotondo di Hercules Olivarius e poi a quello di Portunus, divinità minore che proteggeva il Portus Tiberinus, costruito nel VI secolo a.C. da Servio Tullio. Alla basilica di San Giorgio al Velabro ammireremo l’arco degli Argentarii, finanziato dai commercianti del foro boario (negotiantes boarii) e il cosiddetto “arco di Giano quadrifronte”, eretto dall’imperatore Costantino nel IV secolo d.C.

Faremo tappa presso l’area sacra di Sant’Omobono dove sono stati identificati durante gli scavi degli anni Trenta i templi arcaici di Fortuna e Mater Matuta, costruiti anche questi da Servio Tullio, e dove ancora una volta Ercole, l’eroe portatore della civiltà greca in occidente, è protagonista nei bassorilievi in terracotta che ornavano il fastigio. Alla vicina basilica di San Nicola in Carcere parleremo dei tre templi di epoca repubblicana che sorgevano nel foro olitorio, la piazza adibita al mercato dei legumi e delle verdure, molto più piccola del foro boario (dove il bestiame pascolava brado) e pavimentata tutta in tufo e travertino.

Concluderemo la passeggiata al Teatro di Marcello, eretto nel 17 a.C., davanti al quale erano i Templi di Apollo Sosiano (433 a.C., con rifacimenti del I secolo a.C.) e di Bellona (296 a.C., costruito a seguito della vittoria dei Romani contro la lega etrusco-italica nella battaglia di Sentinum). Era qui che il sacerdote di Giove Feretrio, nel corso di un complesso rituale, la indictio belli, formalizzava davanti agli dèi la dichiarazione di guerra contro i nemici di Roma. Durata della visita ca 2 ore.

  • Costo della visita guidata 10 euro + 2 euro per noleggio wireless.
    Al momento della prenotazione o della visita è possibile richiedere fattura individuale.
  • Appuntamento ore 15.00 in Piazza della Bocca della Verità (presso Tempio Rotondo)
  • Per prenotare chiamare o inviare un messaggio (sms o WhatsApp) al 333 3380505 (Paola Di Silvio), oppure inviare una email a disilviopaola@yahoo.it, indicando nome e cognome, l’evento cui si intende partecipare, numero dei partecipanti e lasciando un recapito telefonico.

È possibile chiedere di essere inseriti in una lista WhatsApp costantemente aggiornata sugli eventi in programma.

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