| 26 GENNAIO 2019 | VITERBO – Le Troiane di Seneca al teatro Caffeina

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Sabato 26 Gennaio ore 21.00, la tragedia di Seneca sul palco del Teatro Caffeina con le Troiane.

Un classico della drammaturgia antica, “Troiane” di Seneca nella traduzione e adattamento di Fabrizio Sinisi per la regia di Alessandro Machìa, andrà in scena sabato 26 gennaio 2019, alle ore 21,00 sul palcoscenico del Teatro Caffeina.

Con Paolo Bonacelli, Edoardo Siravo, Alessandra Fallucchi, Marcella Favilla, Silvia Siravo, Gabriella Casali e Cecilia Zingaro.

In una Troia avvolta dalle fiamme dall’inizio alla fine della tragedia, Seneca mette in scena un universo segnato dal lutto, dalla perdita del controllo sulle passioni, in cui l’umano si afferma soltanto nella sua possibilità di fare il male. Gli dèi sono ormai presenze lontane e insignificanti, c’è solo l’uomo nella sua infinita solitudine e sofferenza. A dominare sono la guerra e la morte: una morte che è anche liberazione dal dolore e dall’assurdo della vita. “Troiane” è stata definita da molti “la più teatrale delle tragedie di Seneca”. La drammaturgia di Fabrizio Sinisi aggancia il testo classico alla contemporaneità, mostrando l’assoluta modernità

Lucio Anneo Seneca

Filosofo, drammaturgo e politico romano, vissuto nel I secolo dopo Cristo. Fu attivo in molti campi, compresa la vita pubblica, dove fu senatore e questore, dando un impulso riformatore. Condannato a morte da Caligola ma graziato, esiliato da Claudio che poi lo richiamò a Roma, divenne tutore e precettore del futuro imperatore Nerone, su incarico della madre Giulia Agrippina Augusta. Quando Nerone e Agrippina entrarono in conflitto, Seneca approvò l’esecuzione di quest’ultima come male minore.

Dopo il cosiddetto “quinquennio di buon governo” o “quinquennio felice” (54-59), in cui Nerone governò saggiamente sotto la tutela di Seneca, l’ex allievo ed il maestro si allontanarono sempre di più, portando il filosofo al ritiro politico che aveva sempre desiderato. Tuttavia Seneca, forse implicato in una congiura contro di lui (nonostante si fosse ritirato a vita privata), cadde vittima della repressione, e venne costretto al suicidio dall’imperatore.

“Troiane”

Opera tragica di ispirazione euripidea, narra le vicende seguite subito dopo la distruzione di Troia da parte dei Greci. In una Troia avvolta dalle fiamme dall’inizio alla fine della tragedia, Seneca mette in scena un universo segnato dal lutto, dalla perdita del controllo sulle passioni, in cui l’umano si afferma soltanto nella sua possibilità di fare il male.

Gli dèi sono ormai presenze lontane e insignificanti, c’è solo l’uomo nella sua infinita solitudine e sofferenza. A dominare è la guerra. E la morte: una morte che è anche liberazione dal dolore e dall’assurdo della vita.

“Troades” ovvero “Troiane”, che da più parti è stata definita “la più teatrale delle tragedie di Seneca”, rivela una straordinaria modernità nel rappresentare il demoniaco che abita l’interiorità dell’uomo e il male di cui è capace, grazie anche a una lingua asciutta e affilata e a una struttura che, violando le unità aristoteliche, si avvicina a una scansione quasi cinematografica della narrazione.

Seneca emerge come “nostro contemporaneo” nel ritrarre il rapporto tra la dimensione pubblica del potere e quella privata della paura della morte, e nel dare alla parola una carnalità e un furore che, lungi da ogni letterarietà, riesce a farsi vera e propria “azione”; una testualità spettacolare che forse è la vera cifra della modernità del modello tragico proposto da Seneca, dove la tragedia non assolve più a una funzione stabilizzante, ma afferma in sé l’impossibilità di qualsiasi redenzione.

Teatro Caffeina
Via Cavour 9, Viterbo
Info:

0761.342682
teatro@caffeinacultura.it

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