| 1 MAGGIO 2019 | VITERBO – Orto botanico: passeggiando tra le farfalle tropicali

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Il primo maggio 2019, nell’ambito della manifestazione San Pellegrino in Fiore, l’Orto Botanico “Angelo Rambelli” ha organizzato l’evento “Primo maggio all’Orto Botanico… passeggiando tra le farfalle tropicali”.

Entrando nella serra tropicale recentemente ristrutturata, il pubblico rimarrà affascinato dalla vegetazione tropicale e, soprattutto, dalle variopinte farfalle. Grandi e piccini potranno osservare da vicino il meraviglioso mondo delle farfalle tropicali: le guarderanno mentre si alimentano, mentre volano e mentre si riposano, in un ambiente che riproduce quanto più possibile il loro habitat naturale. Per inciso, oltre a essere belle da togliere il fiato, le farfalle sono anche un indicatore della salute dell’ambiente.

Durante l’evento del primo maggio i visitatori potranno trascorrere una piacevole giornata all’aria aperta nel “giardino” più bello della città che, per l’occasione, sarà attrezzato con zone pic-nic. Ci saranno poi eventi dedicati ai bambini e le immancabili visite guidate sia alla serra tropicale tra le farfalle, sia alle collezioni botaniche, sia al Parco del Bullicame che resterà aperto tutto il giorno per concessione del Comune di Viterbo.

Ma non è tutto: in occasione di questa apertura straordinaria, l’Orto ospiterà anche due mostre: una dal titolo “Tra selve e ruscelli, tra insetti ed uccelli, tra fiori ed essenze, nell’orto presenze… tra miti e credenze”, creazioni in cartapesta realizzate dall’artista Giorgio Pulselli in tema con l’evento della giornata.

L’altra, intitolata “SEMIdei”, è a cura di Alberta Piazza e Sergio Vecia. E ancora: durante la giornata sarà possibile avvicinarsi al mondo degli insetti insieme al professor Stefano Speranza e alla dottoressa Federica Giarruzzo; visionare scatole entomologiche appartenenti alla collezione didattica del Museo di Entomologia dell’Università degli Studi della Tuscia e osservare da vicino alcuni esemplari vivi di Fasmidi, meglio conosciuti come “insetti stecco”.

(Fonte: Università della Tuscia)

 

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