| #PERCORSIDELLATUSCIA | Escursione a Luni sul Mignone – BLERA

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Questa escursione prevede la visita ad uno dei siti archeologici più affascinanti, selvaggi, interessanti di tutta l’Etruria. Percorrendo un tratto della vecchia ferrovia abbandonata, attraverso un vero e proprio “safari” tra branchi di cavalli e vacche maremmane brade, si perde il contatto con il mondo reale e si entra in una dimensione ideale per rivivere sulle orme di antiche civiltà.

E’ proprio quest’atmosfera eremitica che crea il fascino del luogo e fa riscoprire il piacere dell’isolamento. Ma non è certo un deserto! In questa terra, lungo l’asse del torrente Vesca fino ad arrivare al pianoro dell’antichissimo insediamento di Luni, si potrà conoscere una storia millenaria, quella delle nostre origini, oltre alle più importanti leggende e miti che la storia ci ha fornito. Il tutto con lo sfondo di questo lembo di terra, dove, negli anni 60, il Re Gustavo di Svezia, ha condotto un’importantissima campagna di scavi.

Immaginate un fiume tortuoso e selvaggio, carico di storia, lungo le cui rive nacquero e conobbero la grandezza stirpi gloriose. Un vero confine naturale, una liquida frontiera destinata a separare regni in guerra, ma anche strumento di floridi commerci, scambi culturali, linguistici, artistici. Non è il Nilo degli Egizi né il Tevere dei Romani! Il fiume di cui parliamo è lungo appena 62 chilometri, ha una modesta portata d’acqua e di rado è citato nei libri di storia. Eppure, fatte le debite proporzioni, non ha nulla da invidiare ai suoi fratelli carichi di fama e onore. La presenza d’insediamenti antichissimi e il rinvenimento di ceramiche micenee dell’età del Bronzo (XIII sec.a.C.), fanno pensare che sin dalla preistoria questa zona sia stata frequentata da popolazioni dedite a fiorenti commerci.

Ma esplorare il Mignone non significa solo fare un grande salto nel passato: c’è anche un mondo naturale rimasto pressoché intatto nel corso dei secoli e che si offre a coloro che hanno voglia di camminare in ambienti insoliti, lontani dalle solite mete. È un paesaggio “etrusco” ben diverso da quello classico della Tuscia, in cui non mancano testimonianze di grande importanza archeologica come la “Casa del Capo”, uno dei più antichi monumenti dell’Italia centrale (XII sec. a.C.), per non parlare dei grandiosi resti delle “long houses” conosciute come capanne appenniniche, costruzioni etrusche, resti di capanne villanoviani, i ruderi di un castello medioevale e delle grotte o “case troglodite” che hanno conosciuto continuità di vita fino a pochi anni fà.

Da queste strette gole scavate dagli allora impetuosi torrenti, tra verdi e incontaminati pascoli, passarono eserciti, mercanti, nobili e re.  Sarà un percorso ricco di sorprese, in un luogo non comune e molto emozionante.

Itinerario a cura di Antico Presente – http://www.anticopresente.it

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