| #BORGHIDELLATUSCIA | Marta

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Marta è un comune dell’Italia centrale che si trova nell’alto Lazio in provincia di Viterbo a pochi chilometri sia dall’Umbria che dalla Toscana, circondato dalle dolci e verdi colline dei monti Volsini e da vaste campagne.

Il paese è situato nell’alta Tuscia viterbese in posizione pittoresca sulla sponda meridionale del lago di Bolsena di fronte all’isola Martana, distante  dal capoluogo 22 Km. Dal porto di Marta nasce inoltre l’omonimo fiume Marta il quale, dopo 54 Km di tragitto, sfocia nel mar Tirreno nei pressi di Tarquinia.

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Marta, agli occhi dei visitatori che vi giungono, appare un vero incanto della natura. Gabbiani portati dal vento sorvolano le due isole, particolari albe e tramonti da incorniciare che colorano le acque chiare con tonalità di rosso o tinte forti come il viola.

Nel 1630 Benedetto Zucchi, notaio di casa Farnese, scriveva queste parole: “Marta è una terra che ha attaccate le muraglie al lago, verso il levante… le case di quella parte sono dall’acqua battute assai…“. Infatti soltanto Marta, dei tre paesi che sorgono sul lago, ha la peculiarità di essere lambito dalle acque in modo così diretto.

Oggi solo una sottile striscia di terra separa le case dalle acque nel tratto che va dal “Pontone” al piazzale Martiri di Cefalonia, adiacente all’incile del fiume Marta. Tra il 1927 e il 1929, di fatto, il podestà Luigi Donati, per proteggere l’abitato dalle tempeste del lago evitando l’erosione delle fondamenta delle case, fece costruire un muraglione con relativo terrapieno ricavando così quello spazio successivamente trasformato parte in strada e parte nel giardino pubblico che i martani chiamano Passeggiata.

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Non a caso, Marta intorno al 1900 era chiamata la “piccola Venezia del lago” in quanto le acque del lago di Bolsena andavano a lambire direttamente le abitazioni, in particolare durante giornate di forte tramontana, rendendo non inusuale, talvolta, lo spostamento delle persone in barca.

L’abitato di Marta è situato in un ambiente naturale dotato di grande fascino, con il borgo medievale arroccato su un colle dal quale si domina la vista sul lago.

Il centro storico con le classiche mura difensive, le case in tufo e le caratteristiche viuzze, scalinate, passaggi ed angoli suggestivi, è a sua volta dominato dalla duecentesca possente Torre dell’orologio, alta 21 metri di forma ottagonale costruita su un basamento tronco-piramidale e dai resti della Rocca che Papa Urbano IV fece costruire intorno al 1260.

Dal piazzale della torre dell’orologio si scopre un meraviglioso panorama del lago di Bolsena, delle due isole Martana e Bisentina e dei colli Volsini che circondano lo specchio lacustre.

L’ISOLA MARTANA

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L’isola Martana è una delle due isole del lago di Bolsena (insieme alla Bisentina) ed è posta di fronte alla cittadina di Marta dalla quale prende il nome. L’isola fa parte del territorio comunale ed è attualmente proprietà privata. Dista appena 2 Km da Marta da cui risulta ben visibile.
L’isola è storicamente conosciuta per la segregazione e uccisione della regina degli Ostrogoti, Amalasunta, figlia di Teodorico, avvenuta nel 535 d.C. da parte del cugino Teodato, la cui morte fornì il pretesto a Giustiniano per scatenare la guerra contro i Goti.

IL BORGO DEI PESCATORI

Essendo un paese situato direttamente sul lago e da sempre legato ad antiche tradizioni, la fonte principale di lavoro non poteva che essere il lago stesso e dunque la pesca di pesce lacustre, tant’è vero che Marta viene spesso definita con l’appellativo “il paese del pesce”.
Esiste infatti una zona del paese chiamata Borgo dei Pescatori dove da qui, ogni giorno, partono e arrivano molti pescatori di Marta con le loro caratteristiche barche del lago di Bolsena che portano il freschissimo pescato del lago.

In questa località è possibile, dunque, ammirare una lunga fila di imbarcazioni adagiate sulla riva del lago pronte per la pesca dove è possibile vedere all’opera i pescatori con le loro reti, particolari che ne fanno uno dei luoghi più caratteristici e originali dell’intero comprensorio lacustre e della Tuscia.

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A differenza degli altri centri del lago nei quali è il turismo a prevalere come punto di forza, l’economia di Marta è invece ancora molto legata alla pesca e al commercio del pesce, in particolar modo di lago, il quale è molto richiesto dai ristoratori locali ma anche da semplici privati martani che lo cucinano in modo caratteristico e dai commercianti che lo rivendono in varie zone d’Italia e dell’estero, specie nel nord Europa.

Marta è quindi il centro per eccellenza della pesca dell’intero circondario del lago di Bolsena, dove sono ancora presenti antiche tradizioni di pesca tramandate di padre in figlio.

LA TORRE DELL’OROLOGIO

La torre si trova nel punto di più alto di Marta, da dove domina non solo il borgo ma l’intero specchio d’acqua del lago di Bolsena. Sappiamo che nel 1197 fu oggetto di conquista da parte di Viterbo, e quindi la sua edificazione può essere fatta risalire all’XI secolo.

Da questa e da altre vicende la torre uscì spesso fortemente compromessa, tanto che numerosi sono i suoi restauri accertati nella bibliografia. Nel 1260 circa Papa Urbano IV fece la fece ristrutturare nell’ambito della costruzione della Rocca di cui oggi unica testimone.

L’ultimo di questi interventi fu certamente ad opera di Pierluigi Farnese nel XV secolo, che vi appose il suo stemma: il liocorno sovrastante un cimiero piumato e uno scudo con gigli seminati.

La Torre a pianta quadrangolare si sviluppa poi con forma ottagonale per un’altezza di quasi 40 metri e fu utilizzata oltre che per usi difensivi e di vedetta anche come prigione tanto che alcuni la identificano con la “malta”, la prigione per gli ecclesiastici riferita da Dante nel Paradiso al Canto IX.

LA  FESTA DELLA MADONNA DEL MONTE

Ogni anno il 14 Maggio si svolge a Marta la Festa della Madonna Santissima del Monte. E’ una delle più antiche feste del Lazio; è conosciuta anche come “Barabbata”, ma gli abitanti di Marta preferiscono chiamarla con il nome della Vergine.

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Nel chiostro del Santuario della Madonna del Monte le donne preparano le decorazioni per il portale quattrocentesco con intrecci di mele, alloro e grano. Sono molto attive nella preparazione della Festa, ma a sfilare nel paese e poi in chiesa sono solo gli uomini, com’è tradizione da secoli.

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La Festa era anticamente un rito primaverile di fertilità, e se le donne sono naturalmente legate alla terra e alla sua fertilità, agli uomini è dato invece il compito di rinvigorire questo legame, con una dimostrazione di forza e abilità.

LA GROTTA DELLE APPARIZIONI

La Grotta delle apparizioni di Marta, nonostante i decenni ormai trascorsi, riesce ancora a richiamare gente da gran parte del viterbese (e non solo) per la devozione alla Santa Vergine Maria che qui, a partire dal 19 maggio 1948, apparve a numerose persone.

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