| #BORGHIDELLATUSCIA | Canepina

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Il paese deve il suo nome alle piantagioni di canapa che invasero il territorio circostante nel XVII secolo. Da queste infatti, nasce il nome Canapina, divenuto Canepina nel secolo successivo. Il paese si trova sul lato meridionale del Monte Cimino, noto come la vetta più alta dei Monti Cimini.

Il territorio circostante è piuttosto collinare ed è ricoperto da coltivazioni di castagne, nocciole e olive. La floridezza di queste coltivazioni deriva dalla grande presenza di corsi d’ acqua, tra cui il fosso Ripa, che attraversa tutto il paese, scorrendo sotto le strade. Caratteristica delle vie di Canepina, è la pavimentazione, fatta interamente con rocce basaltiche.

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Le sue origini si perdono nel passato e la presenza di nobili famiglie è ribadita dal piccolo ma ben fatto castello, contornato da torri cilindriche. Il centro storico, costituisce un notevole punto di riferimento per tutti coloro che raggiungono il paese nel periodo autunnale, dedicato alla Giornata della Castagna. Il fascino del paese è rappresentato anche dalla presenza di numerose cantine scavate nella roccia.

STORIA DI CANEPINA

La storia di questo paese nacque intorno al XI, quando la potente famiglia Di Vico, Ufficiali Prefetti di Roma, fece costruire un castello su di un’altura, per controllare la piana del Tevere, luogo da cui si temeva potessero giungere attacchi offensivi. Isolati e palesemente esposti, vivevano nei dintorni del castello, famiglie di pastori e contadini, che impauriti dalle scorribande di soldati, potenti e prepotenti famiglie, chiesero ottenendolo, il permesso di costruire case lungo il pendio dietro il castello. Questo favorì così la costituzione di una vera e propria comunità.

Nel corso degli anni, grazie alla ricchezza idrica del territorio, fu particolarmente favorita la coltivazione e la produzione della canapa. Il prodotto venne trattato con talmente tanta eccellenza, che la città cominciò ad essere indicata come la canapina per eccellenza. Da qui il nome “Canepina”.

Intorno al 1332 il castello di Canepina venne ceduto dai Viterbesi alla Santa Sede, senza che questo compromettesse il rapporto tra i due paese. I Viterbesi infatti tornarono con ancora più veemenza a rivendicare i propri diritti su Canepina.

CASTELLO ANGUILLARA

Quello che oggi si chiama Castello degli Anguillara perché fu l’ultima potente famiglia ad averne il possesso, fu costruito intorno alla metà del XI sec. dagli esponenti della famiglia Di Vico, potenti Ufficiali Prefetti di Roma. Il castello, nella funzione propriamente detta (da castrum, cioè accampamento militare), fu eretto come presidio su un dirupo allora inaccessibile, proprio per vigilare, con la sua torre d’oriente sulla piana del Tevere, da dove si temevano attacchi offensivi.

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Come tutti i castelli nelle alture vicine aventi le stesse funzioni, anche questo di Canepina subisce, nelle alterne vicende, i vari domini. Quando poi, alla fine del 1800 la famiglia degli Anguillara si trova in difficoltà economiche,  una parte del castello viene frazionata in appartamenti civili e venduta direttamente a singoli privati; la parte restante, forse in cambio di qualche favore ricevuto, viene donata alla famiglia Rem – Picci come vitalizio. Ai primi del 1900 anche Rem – Picci fraziona in appartamenti civili l’altra parte che vende, donando la torre d’oriente, la più piccola, al comune di Canepina, il quale allestirà all’interno un museo della flora e della fauna, ora chiuso. Sul piazzale d’ingresso del castello, dove si immagina chiaramente vi fosse un tempo il ponte levatoio, vi è tuttora un pulpito da dove si dice, (la notizia è tramandata solo verbalmente), che predicò S. Bernardino da Siena.

PRODOTTI TIPICI

Fieno (o maccaroni): sfoglia all’uovo sottilissima fatta in maniera artigianale.

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Castagne: prodotto tipico della zona, consumato solo sotto forma di caldarroste o come ingrediente base per molti piatti e dolci locali. In autunno questo prodotto locale viene celebrato con una sagra intitolata “Le giornate delle Castagne“, una serie di manifestazioni culturali, folkloristiche, artistiche, musicali accompagnate dall’immancabile distribuzione gratuita di caldarroste.

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Nocciole: prodotto di alta qualità, spesso ingrediente principe per molti dolci tipici di zona.

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