| 6 SETTEMBRE 2020 | ISCHIA DI CASTRO – In scena “Storie di terra 3” di Gianni Abbate

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Per il progetto “Open space open mind 2”, del Sistema bibliotecario del lago di Bolsena, domenica 6 settembre alle ore 18,30 a Ischia di Castro, presso la pista di pattinaggio di Poggio Bricco, va in scena in collaborazione con il Comune, “Storie di terra 3” di Gianni Abbate.

Lo spettacolo nasce da una ricerca sul territorio di come le famiglie patriarcali contadine di un tempo vivevano in sintonia con la natura, seguendo i cicli naturali e di come il nostro vivere di oggi ha perso questo contatto. Si raccontano storie di vita contadina, dove la sera si andava a veglia dai vicini per condividere gli avvenimenti della giornata, mentre oggi ci ritroviamo da soli davanti a un piccolo schermo per subire passivamente pettegolezzi, consigli per gli acquisti, fake news, condividere foto, un mi piace e una faccina allegra o triste.

“Storie di terra 3”, tra musica e narrazione ci riporta in questi mondi non lontani, anzi, vicinissimi, dove il ritmo naturale era ancora presente in noi e i rapporti sociali erano improntati al massimo rispetto e alla solidarietà. Lo spettacolo, poi, ci riporta ai giorni nostri, al distacco dalla natura, dove Il superfluo è entrato nelle nostre vite e non se ne può fare a meno, perché ci dona un attimo di felicità per poi farci ripiombare nel desiderio di altro superfluo.

Ma cosa ci manca veramente? Ricercate fin dove volete quelle che si chiamano comodità della vita, ma chiunque riesca a recuperare un po’ di buon senso, si renderà conto che potrà ottenere in più, soltanto del superfluo, qualcosa di non necessario. Ma si tratta anche di uno spettacolo in continua evoluzione, perché se da una parte riscopre la civiltà contadina del passato, dall’altra, in contrapposizione, parla di presente e quindi si aggiorna continuamente con quanto avviene giorno dopo giorno.

E così, in quest’ultima edizione, la terza, non mancheranno riferimenti e riflessioni al Covid-19, che purtroppo fa ancora tanto parlare di sé. Abbate ricorda quei circa settanta giorni in cui segregati in casa le giornate erano scandite dal bollettino della Protezione Civile alle ore 18,00, un po’ come nelle tragedie greche, dove sul finire della giornata in cui si svolge la storia, arriva il messaggero a raccontare gli eventi più cruenti che non possono essere rappresentati in scena ma solo raccontati. 

Ritornando allo spettacolo il pensiero che l’accompagna in breve è questo: un tempo noi eravamo felici, seguivamo la natura, anzi, ci sentivamo parte della natura, mentre oggi abbiamo perso questo contatto e ci sentiamo smarriti, senza più punti di riferimento.

Lo spettacolo è un viaggio divertente, appassionante e ironico, che attraversa ed esplora il mondo contadino di una volta e vuole (ri)svegliare memoria e sensi, antiche e nuove emozioni.

INFORMAZIONI:

  • Prendono parte allo spettacolo Gianni Abbate e Ennio Cuccuini, musica e canto dal vivo con Stefano Belardi de La Tresca.
  • Ingresso è gratuito
  • Info: 3471103270
  • www.iportidellateverina.it.
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