| 15 MAGGIO 2016 | TUSCIA – Visita alla Riserva Naturale di Monterano!

La Riserva Naturale di Monterano è un ambiente naturale integro che, tra sorgenti, soffioni sulfurei, pascoli bradi e cascate nasconde la città “fantasma” di Monterano. Situata su un altura tufacea, dove, dopo la distruzione e fuga degli abitanti, la natura si è riappropriata lentamente del luogo, donando così un aspetto affascinante ed estremamente suggestivo.

L’escursione che dura un’intera giornata (con la possibilità di partecipare solo alla metà che si preferisce)  ci farà conoscere, l’antica città di Monterano alla mattina  e il contesto ambientale che la circonda nel pomeriggio.

La visita della città sarà un’esperienza veramente unica perché ci permetterà di passeggiare realmente tra antiche abitazioni, torri, chiese e palazzo baronale, che, nonostante siano ridotti in rovine, mostrano i dettagli dei loro interni e con essi la loro quotidianità antica, consentendo di respirare e rivivere l’atmosfera di allora.

Tra i resti ammireremo l’intervento del famoso architetto Bernini, al quale si deve probabilmente anche il disegno della Chiesa di San Bonaventura, che sorge come una cattedrale nel deserto su un altopiano attorniato dai fitti boschi.

Dall’abitato dell’antica Monterano si scende nei valloni visitando la tagliata etrusca “il Cavone”, antica via di accesso alla città,  per arrivare sulle sponde del torrente Bicione in un ambiente “lunare”: un antico alveo fluviale dove tra l’odore di zolfo e le polle sulfuree sembra di essere tornati indietro nel tempo.

Si raggiunge con un breve sentiero la cascata Diosilla con il suo suggestivo il colore dell’acqua, dal giallo ruggine, al blu, al biancastro, dovuto alla presenza di zolfo in sospensione. Si costeggia il torrente Bicione (originato dalla cascata) per  inoltrarsi nel fitto della vegetazione, lungo un percorso suggestivo  attraverso pareti di tufo e archi di roccia naturali. Tutt’attorno, il rigoglioso bosco di querce è caratterizzato dalla presenza di rare specie di felci.

Raggiunta una cavità di tufo, anticamente utilizzata come cava di zolfo, e oltrepassato un ponticello in legno, si ritorna alla  spianata su cui ribollono polle di acqua solforosa. Si risale il costone per tornare al parcheggio.

Programma